celine al computer

Una storia del cuore

Pubblichiamo volentieri la lettera ricevuta da una coppia di amici della Parrocchia “Beati Parroci” di Torino che ci racconta con emozione l’esperienza di “genitori adottivi a distanza”. Un sentito grazie a Gianni e Laura e a tutti coloro che condividono in tanti modi la nostra missione in Bénin.

Una storia del cuore

Ho conosciuto Celine, con il cuore, tanti anni fa. Era una bambina con le mani “fatate” perché, nonostante non avesse più le dita ma solo dei moncherini, riusciva a fare tutto. Anche a scrivere. Le sue lettere erano piene di buone parole per me, per Gianni, per le suore della missione e terminavano con il testo di un canto religioso accompagnato a dei disegni sempre meno infantili, segno del tempo che passava. Ricevevo anche i resoconti del suo andamento scolastico, sempre buono, fino a raggiungere il diploma che mi comunicò scritto con il computer. Nel 2011 Celine mi scrisse che era incinta raccomandandosi alle mie preghiere per la creatura che portava in grembo. Sr. Edda mi aveva già comunicato questa notizia che avevo appreso con una certa inquietudine per il futuro di Celine pur condividendo con lei, da lontano, la gioia per questa maternità. Purtroppo è stata la sua ultima lettera perché Celine è morta subito dopo aver partorito. E la mia storia con lei continua attraverso sua figlia che si chiama Rose e ad aprile avrà otto anni. È una bella bambina che abita con suo padre e la sua famiglia e attraverso le suore ricevo sue notizie accompagnate da fotografie da quando aveva tre mesi fino ad ora. Questo anno è stata iscritta alla scuola privata perché impari bene e diventi una ragazza consapevole dell'affetto che la circonda, pur mancandole quello fondamentale della sua mamma e abbia l'opportunità di diventare una donna libera con quella libertà che Gesù ha portato per tutti. Ringrazio il Signore che ci ha messo sulla strada dell'Africa e ci aiuta a percorrerla con le Suore Albertine e la piccola Rose.

Gianni e Laura

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