Torino, 19 maggio 2020
In ricordo di Paolo Albert

Desideriamo ricordare con grande partecipazione e affetto, Paolo Albert, pronipote del nostro fondatore, il Beato Federico Albert.
Quello che resta particolarmente vivo nel nostro cuore è la passione che lo ha sempre animato per tenere viva la memoria dello "Zio Vicario" di cui parlava con competenza ed entusiasmo, come lo avesse conosciuto personalmente.

Anche Paolo Damosso, autore del romanzo biografico "Uno ogni cinquecento anni" ricorda gli incontri avuti con lui in occasione della redazione e della presentazione del libro.
"Una figura veramente autorevole quella di Paolo Albert - ricorda Damosso - tanto che, l'averlo accanto trasmetteva un clima di famiglia che mi faceva sentire lo zio Federico ancora più vicino e presente. La pacatezza e la saggezza dei suoi pensieri mi hanno colpito molto. Abbiamo condiviso dei momenti indimenticabili di confronto e racconto di questa figura e sono onorato del fatto che abbia voluto scrivere la prefazione del mio libro".

Riportiamo, in merito, il passo iniziale di questa introduzione scritta da Paolo Albert:

"Lo Zio Vicario, così chiamiamo in famiglia il Beato Federico Albert, resta per noi una presenza viva, quasi fisica, ancora oggi. Così penso lo sentano le sue suore ed i lanzesi. Lo sentiamo non come una figura di centocinquant'anni fa, un po' mitica, come un bel ricordo, ma come persona che ci parla ancora".

La naturalezza espressa in queste parole descrive bene l'animo e lo stile di Paolo Albert. A tutta la famiglia desideriamo esprimere la nostra vicinanza e gratitudine per tutto ciò che rappresenta non solo formalmente ma nella sostanza del nostro cammino di congregazione di Suore Albertine. Un ricordo che assume ancora maggior significato nell'anno che celebra il bicentenario della nascita del nostro fondatore.

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